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Tina Modotti, una retrospettiva a Torino

A 90 anni dalla sua prima mostra, dal 1 maggio al 5 ottobre 2014, Palazzo Madama rende omaggio a Tina Modotti (1896-1942) la cui eccezionale vicenda umana, artistica e politica l’ha resa una delle fotografe più celebri al mondo e una delle personalità più eclettiche del secolo scorso. L’esposizione, che gode del patrocinio del Comune di Torino, è ospitata nella Corte Medievale di Palazzo Madama e nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Torino Musei, l’associazione culturale Cinemazero e la casa editrice Silvana Editoriale.  Sempre, quando le parole “arte” e “artistico” vengono applicate al mio lavoro fotografico, io mi sento in disaccordo... Mi considero una fotografa, niente di più. Se le mie foto si differenziano da ciò che viene fatto di solito in questo campo, è precisamente perché io cerco di produrre non arte, ma oneste fotografie, senza distorsioni o manipolazioni (Tina Modotti, Sulla fotografia).  La mostra copre tutto l’arco della vita di Tina, come fotografa

Scompare l'ultimo grande scrittore calabrese della generazione del dopoguerra: Saverio Strati

Gaetanina Sicari Ruffo Stava per compiere novant'anni ed era nato a  Santa'Agata del Bianco (R.C.) nel 1924. Dopo la seconda guerra mondiale riprese gli studi che aveva interrotti e frequentò per alcuni anni  la facoltà di Lettere dell'Università di Messina. Fu in quest'occasione che ebbe un fortunato incontro con Giacomo de Benedetti che lo incoraggiò a scrivere. Così timidamente nacque la prima raccolta di racconti La Marchesina,  nel '56 per Mondadori, cui seguirono Tibi e Tascia, La teda e poi di seguito molti altri romanzi: Mani vuote , Noi lazzaroni , Il Selvaggio di Santa Venere , Il Diavolaro , I cari parenti , fino all'ultimo: Natale in Calabria del 2006. Nel '53 si trasferì a Firenze e poi si spostò in Svizzera con la moglie fino al '64. Ritornò di nuovo in Italia e si stabilì definitivamente a Scandicci vicino Firenze. Veniva spesso nella sua terra natale cui lo legava l'affetto per i conoscenti e  gli amici. Durante uno di questi

Il metafisico #DeChirico #Cosenza

http://www.cosenzaturismo.it/scoprila/musei/mab/

Preraffaelliti, l'utopia della bellezza

John Everett Millais, Ofelia, 1851-1852, olio su tela. Donato nel 1894 da Sir Henry Tate © Tate, Londra 2014. Oltre 70 capolavori della Confraternita dei Preraffaelliti arrivano, dopo un tour mondiale, a Torino prima di rientrare alla Tate Britain di Londra che li custodisce in un'ala dedicata e da cui non usciranno per molti anni. L'esposizione, realizzata in collaborazione con la Tate Britain di Londra e curata da Alison Smith, Lead Curator, 19th Century British Art alla Tate Britain, presenta per la prima volta a Torino e in Italia alcuni capolavori indiscussi della Confraternita dei Preraffaelliti: la summa pittorica dell'età vittoriana. Promossa da Comune di Torino - Assessorato alla Cultura, dalla Direzione Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici del Piemonte e dal Polo Reale di Torino, la mostra è prodotta da 24 ORE Cultura – Gruppo 24 Ore e ha ottenuto il patrocinio del MiBACT - Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo. La voce italian

Nuovo Umanesimo compie 6 lustri

Gaetanina Sicari Ruffo L'associazione reggina, che porta questo nome e che ha come Presidente la Prof. Carmelina Sicari, ha ricordato   il trentennale della sua Fondazione, che ricorre quest'anno, con un Convegno dal titolo: Modernità ed Umanesimo (tenutosi il 5 Marzo u.s. presso la Biblioteca Provincia di R.C.) per affermare la necessità della diffusione d'una cultura ispirata ai principi d'un umanesimo vigile e responsabile che parta dal territorio vicino e conquisti altri spazi di cooperazione e d' intesa. Lo ha ricordato il Prof. Ficarra nel suo chiaro e illuminante excursus  storico, attraverso le iniziative ricorrenti volte ora a favorirlo, ora a scalzarlo, quasi secondo un eterno ritorno. Il ritmo incalzante del tempo, la scarsa considerazione della persona e della sua dignità, il disinteresse, l'avidità, l'impiego della violenza che appare nel tempo corrente  unica risoluzione conclusiva, l'indifferenza, l'egoismo, il disagio d'un

Anniversari. Settanta anni fa, moriva il giornalista "Gioso"

GIOVANNI Solimena, di cui ricorrono settanta anni dalla morte, avvenuta il 30 marzo del 1944 , tanto ha rappresentato per la crescita della cultura calabrese e della legislazione notarile italiana. Nato ad Aiello Calabro (Cs) il 7 settembre del 1869, il notaio Giovanni Solimena si laurea in legge giovanissimo nel 1893, e due anni dopo inizia l’attività notarile che esercita per oltre 40 anni, facendo parte del Consiglio direttivo della federazione notarile italiana. L’attività professionale di Solimena peraltro trova riscontri anche all’estero dove è definito a ragione “Maestro del Diritto notarile italiano”. “Dove lo metteremo – ebbe a dire Luigi Patroni nell’Omaggio dei Notari d’Italia e della Stampa Giuridica a Giovanni Solimena; in Bollettino Notarile, anno XLVI, n° 8 – Tivoli, 1931 – tra i giuristi, fra i letterati, fra i cultori di storia calabrese, fra gli intenditori di diplomatica e di araldica, fra gli studiosi di problemi economici-sociali, tra i professionisti?” La

“Epidemiologia e prevenzione nella lotta contro i tumori”. Un convegno a Rosarno su danni ambientali e registro tumori

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La Grande Guerra. Convegno Internazionale sul conflitto del '14-'18

Un centenario che si comincia a ricordare da quest'anno, perché è a carattere internazionale, dato che l'Italia entrò in guerra solo nel '15, ma che promette d'essere solenne. Gli Istituti coinvolti sono numerosi e gloriosi: Luce Cinecittà, il Museo storico della Guardia di Finanza, quello storico dell'Arma dei Carabinieri, il Corpo Infermiere della Croce Rossa, l'Archivio Centrale di Stato, Il Centro servizi educativi del Museo e del territorio (Sed). L'on. Franco Marini sarà presente quale Direttore del Comitato storico-scientifico. Sarà tenuta la conferenza: La grande Guerra nelle raccolte nazionali ed europee: materiali, immagini e testimonianze. Alla raccolta sono confluiti pure documenti rari, selezionati tra 8 paesi europei, circa 400.000, raccolti da Europeana Collection e 250.000 immagini del sito italiano. Organizzato da ICCU, in collaborazione con l'Istituto di Storia del Risorgimento italiano e del Museo Centrale del Risorgimento,

Temesa. Altri siti archeologici nel territorio di Serra D'Aiello (Cs)

SERRA D’AIELLO – È una zona archeologicamente ricca, quella che comprende i territori di Serra D’Aiello e dintorni. Il suolo che si calpesta può nascondere tesori del passato, che a volte vengono alla luce. D’altronde, le recenti campagne scavi, in particolar modo a Serra e Campora San Giovanni di Amantea, dove sono state rinvenute necropoli di grande interesse scientifico, ci hanno restituito rilevanti vestigia di quella che gli studiosi hanno individuato essere l’antica Temesa. Quella Temesa, con i suoi reperti, parte dei quali restaurati ed esposti nell’Antiquarium di Serra D’Aiello; con i suoi resti di un antico abitato sulla collinetta di Cozzo Piano Grande, sede del Parco archeologico. Ora, da qualche giorno, c’è un nuovo sito “attenzionato” nei pressi dell’Olivo. È del 21 marzo scorso, l’ordinanza del comune di Serra d’Aiello, a firma del vice sindaco Fabio Innocenti, che ordina «la sospensione in forma cautelativa» di alcuni lavori di piantumazione in un fondo agricolo in