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Contro l'abolizione delle Province in Italia

di Franco Pedatella La bella Italia, dama di gran gala, un giorno ereditò tante province dalla dea Roma, che le avéa create per reggere un impero sterminato. Gioielli ne avéa fatto la gran dama, le avéa portate in picciol territorio, il suo, ch’è somigliante allo stivale che in mare che l’abbraccia si distende. Era felice di mostrare al mondo le sue province, chiuse in uno scrigno come diamanti: portano in corona meravigliosi stemmi dei Comuni, di gloriose Repubbliche sul mare fornite di galee per merci e guerre, che con il sangue di lor prodi figli la storia hanno scritto dell’Italia. Tante città, d’autonomia bandiere, hanno trovato il modo, nella storia, di ritrovarsi in piena comunione d’intenti e volontà particolari e di diversi han fatto un solo Stato che nome ha Repubblica Italiana. Or come gran signora in decadenza disfarsi vuol di questi bei gioielli, perché non può curarli come deve né può lustrarli sí che ancor sian belli? L’Italia può negare la sua