Per i lettori, l'estasi poetica del nostro indimenticabile Lorenzo Calogero dalla via delle Stelle, dove ora abita . (G. Sicari Ruffo) SOGNO PIÚ NON RICORDO S ogno piú non ricordo. Erma una luna da l’elleboro traspare. Illanguiditi nascosti occhi erano inumani sguardi su le pallide gote, cosí bene calcolate lungo le strade, quando, querula rinascente a valle, guardi chi nell’ora del giuoco del giorno celeste, libero, non fa piú ritorno e, nascosto, ancora era nell’ora del bosco; e tu giungesti, sola, domani. Verde amara si confonde l’eco di un’orma liquida col suo destino nel cavo folle, forse, o solo dentro le tue mani. Forse il melograno ancora trepido la nuda gioia viva era di un mito. Una deserta costellazione mutevole era e rade le vie del cielo, e tu a lei tanto tacita e vicina eri quanto, per virtú di una sfera, nascosto era accanto al suo, dentro una spira, il moto veloce del deserto celes