di Gaetanina Sicari Ruffo Succede pure questo: la giornalista Petra Reski di “Die Zeit”, da molti anni in Italia, ha scritto un libro in tedesco che in italiano suona: M afia. Di padrini, pizzerie e falsi sacerdoti, edito in molte lingue, ma non trova chi possa tradurlo e pubblicarlo in italiano. È stata pure minacciata di non occuparsi d'un prodotto (ironicamente parlando), che non la riguarda, ma ha già scritto altri saggi sull'argomento: la penetrazione del fenomeno mafioso in Europa, indagando pure sul caso Duisburg che si riferisce alla sua terra e sulla responsabilità italiana per l'esportazione di capitali e mafie. A suo dire il presunto fatturato è di 100/150 miliardi di euro all'anno, in nero naturalmente. Secondo “Frankfurter Allgmeine Zeitung” il suo libro è la migliore ricerca fatta finora sull'argomento, una sorta di “Gomorra” tedesco, ma Petra ora è chiamata a difendersi nei tribunali per aver collezionato cinque cause e due denunce. N