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Giornalisti Calabria: ecco l’Agenda 2012. Alla sua terza edizione, è in distribuzione gratuita a tutti gli iscritti al Sindacato

Da Giornalisti Calabria REGGIO CALABRIA – Verde, come la speranza, comune a tutti i giornalisti e non solo, per un nuovo anno che sappia garantirci anche qualche soddisfazione, tra mille, sicure, rinunce. Al passo con i tempi, nella rinnovata copertina, che rifà il verso al celeberrimo Moleskine, il taccuino per antonomasia, su cui un genio della scrittura del calibro di Ernest Hemingway amava dar forma (scritta) ai suoi pensieri. Aggiornata e sempre più funzionale, nei contenuti. E’ la nuova Agenda dei giornalisti della Calabria, edita, per il terzo anno consecutivo, dal Sindacato Giornalisti della Calabria. Uno strumento di lavoro, divenuto un vero e proprio must have per quanti fanno informazione o per coloro che abbiano necessità di stabilire un contatto con la stampa.

Abolizione elenco giornalisti pubblicisti. Il dibattito in atto

Sulla paventata abolizione dell'elenco dei giornalisti pubblicisti è in corso un ampio e variegato dibattito.  VAI ALLA PAGINA DEDICATA. CLICCA QUI

Storia. I verbali della Camera del Lavoro di Cosenza dal 1945 al 1948 . Un volume dell'Icsaic curato da Katia Massara

Riceviamo e pubblichiamo Curato da Katia Massara, docente di storia contemporanea all’Università della Calabria, è uscito il volume “Il sindacato liberato” che pubblica i verbali della Camera del Lavoro di Cosenza dal 1945 al 1948 conservati presso l’Istituto calabrese per la storia dell’antifascismo e dell’Italia contemporanea (Icsaic). Si tratta di un lavoro che – annota la stessa curatrice nella ricca nota introduttiva – “rende accessibile a un pubblico più vasto di quello degli addetti ai lavori un pezzo del nostro recente passato”, quello della Calabria del dopoguerra nella quale, in uno scenario da disastro economico, sociale e morale, si muovevano masse anelanti pane, libertà e democrazia. Il volume (pagine 225, euro 18) pubblicato da Pellegrini editore nella “Collana di Studi e ricerche” dell’Icsaic, come ha sottolineato nella presentazione segretario generale della Cgil di Cosenza, Giovanni Donato, tramite quei verbali, veri e propri documenti di storia sociale scritta “i

E il professore-maramaldo uccise il pubblicista Ryan

Fonte: Blog Alta Fedeltà di Stefano Tesi La furia “liberalizzatrice” di Monti si abbatte sugli 80mila pubblicisti italiani, che da agosto rischiano di ritrovarsi professionalmente apolidi. Il problema? Insieme a tanti dopolavoristi la categoria è piena di ottimi giornalisti, piovuti lì per effetto del “giornalistificio” creato dall’Ordine. E domani che succederà nell’informazione?

L'orgoglio di pubblicisti e precari: lettera aperta a Franco Abruzzo

Fonte: Giornalismi.info di Carlo Gubitosa Per riformare la professione di giornalista, l'ex presidente dell'OdG della Lombardia vuole togliere riconoscimenti e tutele a chi ne ha di meno. Continua a leggere QUI.

Abolizione albo dei pubblicisti: Odg e Fnsi battano un colpo

Fonte erroredistampa - Il Blog dei giornalisti precari romani Sul sito di Franco Abruzzo è apparso per la prima volta il testo della manovra “salva Italia” che riguarda la riforma degli ordini professionali. Abbiamo così appreso che l’Ordine dei Giornalisti non verrà abolito, ma al suo interno, l’albo dei giornalisti pubblicisti verrà soppresso a partire dall’agosto 2012. In poche parole, questo vuol dire che chi non avrà conseguito il praticantato e sostenuto l’esame per passare dall’albo dei pubblicisti a quello dei professionisti entro agosto non potrà più svolgere il suo lavoro. Pena una denuncia per esercizio abusivo della professione. A meno che chi già esercita la professione non benefici di una sorta di “sanatoria” confluendo in un elenco ad esaurimento sul presupposto che il titolo, benché non sia abilitante, non si possa togliere a chi lo ha conseguito. Per i futuri pubblicisti, invece, semplicemente l’albo non esisterà più, di conseguenza nemmeno la loro figura.

L'Italia, "Una e indivisibile" del Presidente Napolitano e il giuramento di Salfi

di Gaetanina Sicari Ruffo Ho notato che l'ultimo libro del Presidente Napolitano, edito da Rizzoli, “ Una e indivisibile ”, riecheggia nel titolo la dichiarazione del cosentino abate Fr. Saverio Salfi che, nel 1831, giurò  nella sua casa a Parigi, dov'era in esilio volontario, insieme ai membri del comitato rivoluzionario da lui  stesso organizzato, tra cui Filippo Buonarroti (Pisa 1761-Parigi 1837), che l'Italia  sarebbe stata "una e indivisibile dalle Alpi al mare". I rivoluzionari stabilirono di trovarsi a Lione per recare aiuti e unirsi ai liberali italiani, ma la loro spedizione fu scoperta ed  impedita dal governo francese che, pur avendo accolto gli esuli, era timoroso e distante. Salfi (1759-1832) è un intellettuale di spicco della cultura di quel tempo, giacobino, docente, polemista, autore di numerose opere tra cui: Ristretto della Storia della Letteratura italiana dalle origini al primo Ottocento. La sua memoria appare forse un po’ obliata nell&

“Senza i pubblicisti, meglio abolire l’Ordine”

Fonte Giornalisti Calabria ROMA - Il futuro del giornalismo si gioca su un contratto ad ampio spettro rispettando le mutazioni del mestiere e non sull’Ordine dei giornalisti che ha fatto il suo tempo e che, in attesa di un pietoso gesto di eutanasia, cerca di rimanere a galla liberandosi dei pubblicisti (ddl in Parlamento), cioè dei free-lance, cioè della maggioranza dei colleghi che si dedicano all’informazione. Poiché se salta il contratto frutto di decenni di lotte e di sacrifici, purtroppo oggi indebolito dalla miopia degli editori, non sarà certo l’Ordine a salvare la categoria dalle decimazioni e a scongiurare la fine di un giornalismo libero e indipendente. Nell’epoca della dittatura delle immagini e della comunicazione online sopra e sotto le righe, dove tutto viene portato nella pubblica piazza, non sarà certo l’Ordine, anche se dovessero venire i marziani a riformarlo, a tutelare il giornalista, a garantire il diritto/dovere di cronaca, a salvaguardare la qualità dell’inf