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"Il voto alle donne" della scrittrice Sicari Ruffo, tra i premiati del concorso letterario internazionale Archè

Sabato 25 settembre presso il Museo Storico dell'Aeronautica Militare alle ore 15,30 si è tenuta la Cerimonia conclusiva della VIII Edizione del Concorso Letterario Internazionale Archè “Anguillara Sabazia Città d’Arte 2010”. Tra i vincitori del Premio Selezione Saggistica Edita, c’è la scrittrice e giornalista Gaetanina Sicari Ruffo (collaboratrice di questo Blog), per il libro “Il voto alle donne” La lunga lotta per il suffragio femminile tra Ottocento e Novecento (Mond&Editori). Un importante riconoscimento Nella motivazione, che riportiamo integralmente,   “La Giuria ha inteso conferire questo riconoscimento che intende premiare gli autori distintisi per l’alto interesse culturale, forza narrativa e comunicativa. Una valida testimonianza della vitalità della odierna saggistica italiana” . Leggi i post precedenti: http://brunopino.blogspot.com/2010/02/il-voto-alle-donne-il-25-febbraio.html http://brunopino.blogspot.com/2010/02/il-voto-alle-donne-un-viaggio.html Link: Il

Giornate Europee del Patrimonio 2010. Gli appuntamenti di sabato 25 e domenica 26 settembre in Calabria

Il Quotidiano della Calabria 24.09.2010 Clicca sull'immagine per ingrandire e leggere

Un'altra Calabria è possibile sull'esempio di Riace

di Gaetanina Sicari Ruffo Riace, lo stesso paese della fascia ionica,vicino Locri, da dove provengono i Bronzi magnogreci,è in questi giorni oggetto di analisi da parte della stampa nazionale ed internazionale. Cosa è successo di così importante da sorprendere? Pur essendo povero ed arroccato il paese, notoriamente lontano dai grandi traffici e dalle istituzioni, è un territorio calabrese semplicemente in controtendenza, quello da cui si potrebbe partire per un'alternativa valida per tutta la regione. In breve ecco l'antefatto. Nel luglio del '98, il sindaco Domenico Lucano ha accolto nel suo comune 300 immigrati di varie etnie che vi erano sbarcati e li ha ospitati, donando loro le abitazioni abbandonate  ed ha pensato d'insegnare loro pure i mestieri tradizionali del luogo e farli partecipi a pieno titolo della cittadinanza. Insomma ha rivitalizzato un paese che sembrava destinato a sparire come tanti altri. Tutto il contrario di quello che è successo con gli immigrat

Giornate Europee del Patrimonio 2010. Appuntamento domenica 26 settembre a Serra D’Aiello (Cs) per i tesori di Temesa

SERRA D'AIELLO (Cs) - Tra gli eventi previsti per le Giornate Europee del Patrimonio, edizione 2010, ideate nel 1991 dal Consiglio d'Europa, ci sarà - per quanto riguarda il comprensorio del basso Tirreno cosentino - anche un appuntamento di indubbio interesse culturale che avrà luogo a Serra D'Aiello (Cs). La giornata di domenica 26, dedicata alla antica città di Temesa, è organizzata dalla Provincia di Cosenza, in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Calabria, il Comune di Serra ed il Gruppo archeologico Alybas. Il programma prevede, come ci ha anticipato l'ing. Francesco Froio, presidente di Alybas, una visita guidata, in mattinata, nel centro storico di Serra delle chiese e dell'Antiquarium, e del Parco Archeologico. Non si terrà, come inizialmente annunciato, la mostra dei reperti provenienti dal tempio di Imbelli. L'esposizione dei reperti, già restaurati e a disposizione del gruppo Alybas, avverrà invece nei pross

Mauro De Mauro: son passati 40 anni. A "La Storia siamo noi" (Raidue) la misteriosa scomparsa del cronista avvenuta a Palermo il 16 settembre 1970

da Giornalisti Calabria Mauro De Mauro “La Storia siamo noi” presenta oggi, alle 23.30 su Rai2, “Sparire a Palermo. Il caso De Mauro” di Cristina Fratelloni. 16 settembre 1970, Palermo: il giornalista Mauro De Mauro, sparisce. “Un affare di Stato”: dietro la scomparsa del  cronista di punta del quotidiano L’Ora di Palermo, c’è un intrigo e un mistero. Ma non si tratta del solito caso di “lupara bianca”, come tanti nella storia della Mafia. A quarant’anni dalla scomparsa, “La Storia siamo noi” di Giovanni Minoli ricostruisce un giallo che si snoda per quattro decenni, e che tocca alcuni dei più inquietanti misteri d’Italia. Un mistero che vede protagonista Mauro De Mauro: 49 anni, giornalista notissimo a Palermo, dove, con il suo giornale, è da sempre in prima linea contro la mafia. Mauro De Mauro, nato a Foggia il 6 settembre 1921, è stato probabilmente assassinato dalla mafia in seguito alle sue inchieste sulla morte del presidente dell’Eni, Enrico Mattei, una trama che si è intre

Minacce, 'ndrangheta e giornalismo in terra di Calabria

Riceviamo e pubblichiamo di Ferdinando Piccolo "Taniche di benzina sul balcone di casa, auto fatte saltare in aria o crivellate di proiettili, intimidazioni via citofono, foto di figli nel passeggino accompagnate da lettere di avvertimento. È difficile per chi non vive e lavora in Calabria farsi un’idea di cosa voglia dire essere cronisti (e magistrati, carabinieri, poliziotti) in una regione dove quello che sarebbe inaccettabile per qualunque giornalista diventa la quotidianità. Ma anche chi vorrebbe leggere di questa realtà e documentarsi fa molta fatica, perché le notizie calabresi raramente escono dai confini regionali. Agostino Pantano, Ferdinando Piccolo. Giuseppe Baglivo, Michele Albanese, Gianluca Albanese, Antonino Monteleone, Angela Corica, Agostino Urso, Lucio Musolino, Riccardo Giacoia, Saverio Puccio, Giovanni Verduci, Michele Inserra, Giuseppe Baldessarro, Guido Scarpino, Pietro Comito, Leonardo Rizzo, Filippo Cutrupi: Sono solo alcuni dei giornalisti e dei blogger c

Calabria, intimidazioni a giornalisti. “E' ora di smascherare i soliti ignoti”. L’invito alla chiarezza del segretario del Sindacato, Carlo Parisi, sulle intimidazioni a giornalisti

Dalla Fnsi Calabria REGGIO CALABRIA – Riportiamo, di seguito, l’intervento di Carlo Parisi, segretario del Sindacato dei Giornalisti della Calabria, che potrete trovare anche sul quotidiano d’informazione on line dell’assostampa, www.giornalisticalabria.it *** In una regione, come la Calabria, dove le buste contenenti proiettili e lettere minatorie sono, ormai, all'ordine del giorno in tutte le categorie sociali e professionali, si rischia di far cadere l'attenzione sul grave ed effettivo rischio che molti giornalisti corrono, quotidianamente, nello svolgere il mestiere di cronisti. In una situazione simile, purtroppo, solidarietà, marce, manifestazioni e girotondi servono a poco. Costituiscono, sì, attestazioni di solidarietà e d'affetto ai destinatari delle minacce, ma finiscono per fare il gioco sia di chi vuole alimentare il clima di terrore e la cultura del sospetto, sia di chi costruisce le proprie fortune, economiche e professionali, grazie al professionismo dell'