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Giornalisti censurati e cittadini disinformati

Fonte Il Quotidiano della Calabria del 21 febbraio '09, pagg. 1 e 15 (di Franco Abruzzo*) Il diritto di manifestare il proprio pensiero - che comprende il diritto di cronaca, informazione, espressione, critica e stampa - è un diritto inviolabile secondo la nostra Costituzione e le sentenze della Corte costituzionale. Non esiste, però, la libertà di scrivere quello che si vuole. Questa libertà ha due limiti fondamentali: il rispetto della dignità della persona e il rispetto della verità sostanziale dei fatti. Non possiamo diffamare una persona, non possiamo riferire il nome di una persona violentata o il nome di un bambino coinvolto in una storia negativa tale da limitare il suo sviluppo psichico. Dobbiamo tacere il nome di chi è affetto di Aids e non possiamo pubblicare la foto di un cittadino in manette o una immagine impressionante o raccapricciante. La deontologia dei giornalisti è precisa e ricca, sostenuta anche da una giurisprudenza costante e consolid ata. Siamo figli della

La Melevisione spegne 10 candeline

Fonte Il Quotidiano della Calabria del 21 febbraio '09, pag. 43 (di Bruno Pino) PER CHI ha figli piccoli – dall’altra parte dello schermo, qui nella “Città Laggiù” - è un appuntamento da non perdere. La Melevisione, ogni pomeriggio all’interno di Trebisonda, da lunedì a venerdì su RAI 3, con le sue storie e le fiabe incanta grandi e piccini. Quindici “pignuti” circa di levità spensierata, immersi nell’atmosfera magica del Fantabosco in compagnia di fate, principi e principesse, streghe, gnomi e folletti che parlano un po’ strano e che bevono “scivolizia”. Un mondo fatto di fiabe, e di personaggi che vanno e che arrivano. La fortunata trasmissione ha appena compiuto il suo decimo compleanno. Era nata infatti nel gennaio 1999 negli studi di «quel labirintico sotterraneo della Rai di Torino». Nella sede Rai piemontese, dove si recava ogni mattina, per il “trucco ed il parrucco”, cominciò la sua avventura Tatiana Lepore (in una foto attuale). Chi è Tatianaaaa? Direbbe col suo

"Come to Calabria". "Guagnù, noi ci mettiamo il cuore". Sì ma solo quello!

"Come to Calabria", la campagna pubblicitaria della Regione Calabria ha attirato l'attenzione di Beppe Grillo che l'ha definita "una pagliacciata internazionale". Se un turista inglese volesse avere più notizie della nostra regione, dice in buona sostanza il comico genovese, non troverebbe quello che cerca. Sul sito della regione, infatti, è scritto tutto in italiano e " non c'è una foto, un video, nulla di nulla che inviti a visitare la Calabria". Il fatto è vero solo in parte, poiché esiste più di un sito ufficiale, in uno dei quali, quello dell'Assessorato al Turismo (http://www.turiscalabria.it) le informazioni sono disponibili anche in più lingue (inglese, francese, tedesco e - sic - giapponese). Per il resto, però, come dare torto al Grillo parlante? Peraltro, sulla bontà e sulla precisione delle informazioni contenute nel sito ci sarebbe da dire. Vi facciamo solo un esempio. Se andate a consultare la sezione comuni, alla voce Ai ello