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Addio a Mino Reitano, "ragazzo" di Calabria

Fonte Il Corriere della Sera online MILANO — Era il rappresentante più clamoroso del così detto bel canto all'italiana, quello «alla Claudio Villa». Mino Reitano, 64 anni, è morto ieri ad Agrate Brianza, dove viveva, dopo una lunga e dolorosa malattia. Il suo spiegamento di voce era generoso come il suo carattere, che lo aveva portato a distribuire i guadagni ottenuti fra schiere di parenti. Era nato a Fiumara, non lontano da Reggio Calabria, il 7 dicembre 1944. Di famiglia povera, studiò per 8 anni al conservatorio di Reggio. Trasferitosi giovanissimo in Germania, mosse i primi passi della carriera musicale assieme ai suoi fratelli (la band si chiamava proprio così: i Fratelli Reitano) dandosi al rock and roll. Ad Amburgo ebbe luogo uno degli episodi più incredibili della sua vita: si esibì in un club assieme ai Quarrymen, che altri non erano che i Beatles ai loro esordi ed ebbe una buona amicizia coi Fab Four. Nel 1966 partecipò al Festival di Castrocaro, per poi debuttare nel 19

«Mio padre Guido Rossa e la sua lotta solitaria»

di Maria Zegarelli - Fonte L'Unità Online del 21 gennaio '09 Vede quella stanza lassù, al secondo piano? Quella mattina stavo là, avevo sedici anni. Secondo anno di istituto magistrale. I miei compagni erano tutti in strada, pensavo ci fosse una delle solite assemblee, ce n’erano di continuo allora. Io andai in classe. Venne la mia insegnante di inglese, mi poggiò una mano sulla spalla e mi disse “devi andare a casa, tuo padre ha avuto un incidente”. Non capivo perché dovesse accompagnarmi la madre di una mia amica. “Conosco la strada”, risposi. Lei mi fece salire in macchina e fece il tragitto più lungo». Un giro tortuoso per non passare lungo via Fracchia.  Era il 24 gennaio 1979 e il cielo di Genova era nuvoloso, «proprio come oggi», spiega Sabina Rossa,deputata Pd, figlia di Guido, sindacalista Italsider prima gambizzato e poi finito con un colpo al cuore dalle Brigate rosse. Il primo operaio ucciso dai terroristi. Lo aspettarono sotto casa, lui se ne accorse, salì in macch

Toghe Rosso Sangue di Paride Leporace, un contributo alla memoria

Fonte: Il Blog di Pierantonio Lutrelli (post del 23 gennaio 2009 ) E’ di 25 magistrati uccisi, nel periodo storico dal 1965 al 1995, il triste bollettino di morte che ha segnato per sempre la vita di altrettante famiglie ma che dovrebbe scuotere fortemente le nostrecoscienze che, apparentemente, sembrano non avere nulla a che fare con quegli eventi. A ricostruire queste 25 dolorose vicende ci ha pensato Paride Leporace - giornalista, fondatore del quotidiano Calabria Ora e attualmente direttore del Quotidiano della Basilicata - con il suo Toghe rosso sangue, edito dai tipi di Newton Compton Edizioni (288 pag., 12.90 euro), nel quale ha ricostruito le carriere dei 25 magistrati calando questa ricostruzione nel contesto storico nazionale, pieno di insidie allo stato democratico, in cui questi omicidi sono avvenuti. L’autore raccoglie “la testimonianza dei parenti, degli amici e addirittura dei carnefici salvando chi è stato costretto a dare la vita per l’esercizio della giustizia dalla p