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Temesa, co-protagonista di un convegno all’Unical

RENDE - Le emergenze archeologiche di Serra Aiello hanno avuto una vetrina d’eccezione durante un convegno di studi organizzato dalla prof.ssa Giovanna De Sensi Sestito e tenutosi all’Unical in data 11 e 12 giugno. L’importante rendez-vouz culturale, a cui hanno partecipato tanti studiosi provenienti da tutta Italia, ha fotografato l’attuale situazione archeologica calabrese, puntando l’attenzione sui popoli degli Enotri e dei Brettii. In tale contesto, il Tirreno cosentino (ed in particolare l’area di Serra Aiello e Campora San Giovanni), è stato oggetto di alcune relazioni di Marco Pacciarelli, docente alla Federico II di Napoli che nel 2003 aveva guidato la ricognizione nel territorio di Serra, il quale ha parlato della Calabria tirrenica nella Protostoria; di Luigi La Rocca, già funzionario di zona della Soprintendenza che aveva diretto gli scavi della Necropoli di Chiane di cui ha illustrato nel dettaglio i risultati scientifici; Gioacchino Francesco La Torre che ha relazionato s

Per il settantesimo anniversario dell'assassinio dei fratelli Rosselli

di Valdo Spini - (Fonte Repubblica il 10 giugno 2007) Il settantesimo anniversario dell’assassinio dei fratelli Rosselli (Bagnoles de l’Orne 9 giugno 1937) sarebbe passato sostanzialmente sotto silenzio se proprio dalla città dei Rosselli non fosse venuta una tre giorni di manifestazioni e iniziative celebrative. E’ stato presentato un libro di Mimmo Franzinelli (“Il delitto Rosselli”) mentre, nella sede RAI è stato proiettato in anteprima un documentario , “Il caso Rosselli. Un delitto di regime”, di Stella Savino e Vania Del Borgo, che in cinquanta minuti, ricostruisce efficacemente la vicenda. Il delitto Rosselli è una pagina di storia, non solo italiana, ma europea, nella lotta contro il fascismo e il nazismo. Carlo Rosselli era accorso in Spagna a difendere la Repubblica contro il golpe militare del generale Franco. Mussolini invece interviene con truppe “volontarie” a fianco dello stesso Franco. Le truppe italiane subiscono a Guadalajara una rovinosa sconfitta dalle brigate inter

L'Antiquarium Archeologico di Serra D'Aiello (Cs) è una realtà

SERRA D’AIELLO – L’Antiquarium di Serra Aiello, aperto il 30 maggio scorso, finalmente, è una realtà di cui essere orgogliosi. Un passo importante verso la conoscenza e la divulgazione di quel patrimonio archeologico venuto alla luce, in particolare, durante le recenti campagne scavi. È certamente un esempio virtuoso che ogni piccolo o grande centro della nostra Calabria deve seguire. L’inaugurazione del piccolo ma molto interessante museo comunale di Serra, questo paesino sinora conosciuto più per la vicenda del Papa Giovanni che per altro, è preceduta da una breve cerimonia di saluti e dalla presentazione del catalogo della mostra. Al tavolo dei relatori, mancano per impegni sopravvenuti, gli annunciati Stefania Covello, assessore alla Cultura della provincia di Cosenza, l’assessore regionale Sandro Principe ed il Soprintendente Guzzo. Ma non mancano il sindaco Cuglietta, emozionato ed orgoglioso di questa tappa importante della sua Amministrazione; Franco Froio, presidente del gru

Il 30 maggio apre l’Antiquarium di Serra d’Aiello. Ricominciati i lavori al Parco archeologico di Cozzo Piano Grande

SERRA D’AIELLO – La Principessa di Temesa è la protagonista principale dell’Antiquarium archeologico che sarà inaugurato nel pomeriggio di mercoledì 30 maggio. Ben quattro le teche che sfoggiano il suo corredo funerario ritrovato durante gli scavi nella tomba numero 6. Una delle 26 sepolture a fossa semplice o segnate da cordoli in ciottoli di fiume, riconducibili al periodo tra la fine del IX sec. e gli inizi del VII sec. a.C., scoperte in località Chiane durante le campagne scavi del 2004 e 2005, ed eseguite dal gruppo archeologico Alybas e dalla Sovrintendenza archeologica della Calabria. Centinaia e centinaia i reperti che erano stati rinvenuti nella Necropoli dell'età del Ferro proprio nel centro abitato del paese, e testimonianza di quella mitica Temesa, la città cantata da Omero, che oramai dopo i continui ritrovamenti può essere individuata tra la foce dei fiumi Savuto e Oliva, ed in particolare nei territori di Campora e Serra. Ora, tutti quei reperti, oggetti di armament

Le Vie della Seta di Luigina Guarasci

Storie di donne, di fatica e di bellezza. Il volume che le raccoglie è “La Calabria e la Seta” di Luigina Guarasci, appena pubblicato per i Quaderni de ilfilorosso di Rogliano. L’autrice, attualmente dirigente del Liceo Artistico Statale di Cosenza – istituto che da anni è impegnato nel progetto MIUR Aracne “Le Vie della Seta in Calabria” -, nel libro in parola ci conduce attraverso «una storia rimasta a lungo invisibile, per via di una storiografia miope, ma intensa e ricca di risvolti, che oggi deve essere portata alla luce». Cercando tra le carte, aprendo cassapanche, studiando trame, vivendo con gli occhi i colori dei tessuti e sapendo «ascoltare la viva voce di donne che ancora sono capaci di raccontare la loro storia, interrogare gli strumen­ti umili del passato che si utilizzavano per tirare e lavorare que­sto filo di seta, vedere gli spazi adibiti a tale fatica significa dare voce ad un vissuto, di cui il presente ha bisogno, se si intende progettare un futuro di autentico pr

Franco Bazzarelli, sempre riconoscimenti per il poeta amanteano

Franco Bazzarelli di Amantea, classe 1948, poeta. A cadenze quasi regolari, fa sempre parlare di sé. Una volta per la lettura dei suoi versi durante la trasmissione televisiva Rai, Uno Mattina, un’altra per qualche recensione in importanti quotidiani e testate nazionali ed estere, un’altra ancora perché l’Accademia Montaliana gli scrive per invitarlo a farne parte. Ma il più delle volte è perché si è piazzato o ha vinto uno degli innumerevoli concorso letterari a cui partecipa. Oggi è l’occasione per dire che Bazzarelli, il poeta autodidatta come lo hanno definito, ha vinto il secondo premio ex equo (sezione volumi di poesia) del Premio “Andrea da Pontedera”, organizzato dal periodico Identità della città toscana, la cui premiazione si terrà il prossimo 27 maggio. Il riconoscimento appena assegnato all’amanteano, si riferisce alla pubblicazione di poesie “La Notte possiede occhi di lanterna”. Il libro, come si ricorderà, era stato pubblicato per la prima volta nel 2004 dalla Comunità M

A Sorrento in mostra l’Erbario essiccato del calabrese Domenico Coscarelli da Lago (Cs)

IL “PICCIOLO Erbario” di Domenico Coscarelli del 1804 è un esemplare unico di manoscritto, che raccoglie e descrive centinaia di specie del regno vegetale, attualmente in esposizione al Museo Correale di Sorrento sino al 31 maggio prossimo. La mostra bibliografica si compone di pannelli e gigantografie dell’Erbario sui quali sono riprodotti - oltre alle erbe essiccate, le virtù curative e i luoghi in cui esse crescono – anche degli acquerelli che rendono l'opera unica nel suo genere, con alcune scene campestri, galanti, e in particolare quelle di caccia o di inseguimenti di animali. Forse non un vero e proprio erbario con pretese scientifiche, ma certamente un importante documento iconografico sulla vita tra il Settecento e l'Ottocento. L’autore, come dichiara egli stesso sul frontespizio dell’opera e come peraltro risulta dai registri comunali, era nato il 29 giugno 1772 a Lago (Cs), “Terra di Calabria Citra”, da Mario (o Carlo) e da Diana Scanga. Coscarelli, che fu Portabandi

All'anima del Toro, una originale mostra di Leofilm

SI CHIAMA “Arles 2006 – All’Anima del Toro” ed è una singolare mostra fotografica dell’artista Leo Antoniello (in arte Leofilm) che racconta, attraverso scatti d’autore, emozionanti e coinvolgenti corride serali in una Arena Romana nel sud della Francia. Una mostra di fotografie dedicate alla corrida di Arles (Provenza) dove i tori non vengono uccisi, ma insieme ai ragazzi-toreri, al pubblico e ai turisti, condividono lo spirito di libertà e gli spazi selvaggi e naturali della Camargue. Leofilm - che è stato l’autore di una mostra di successo sul Buddha tenutasi ad Aiello Calabro nell’estate dello scorso anno - ha scattato le foto nell’Arena sperimentando in prima persona i momenti magici dell’esibizione del toro e della sua corsa sfrenata che in pochi minuti riesce a trasmettere una intensa emozione che è forza e paura insieme. Le fotografie realizzate – esposte dal 28 Marzo al 26 Aprile 2007 nei locali di Palazzo Litta in Corso Magenta a Milano – costituiscono non solo una peculiar

Rodolfo Walsh, il giornalista e scrittore che fu ucciso dalla dittatura argentina

Era il 25 marzo del 1977 quando Rodolfo Walsh, il giornalista che ha rovinato i piani della CIA con lo scoop che rivelò, nell’aprile del ’61, l’imminente attacco americano della Baia dei Porci a Cuba, fu ucciso dalla dittatura argentina. Il giorno prima di cadere vittima di una imboscata di militari, un “grupo de tareas” dell’Esma (La Scuola di Meccanica della Marina militare di Buenos Aires), Walsh aveva firmato e spedito una durissima lettera di condanna del Regime alla stampa (che nessun giornale pubblicò) ed alla Giunta miliare di Videla e Massera, andata al potere proprio il 24 di marzo del ‘76, rovesciando il governo di Isabelita Peròn. Quel giorno del marzo '77, Rodolfo Walsh viene ferito mortalmente nel conflitto a fuoco con i militari ed il suo cadavere fu poi portato all’Esma. L’obiettivo, se non si fosse ribellato (con sé portava una pistola) e non avesse ferito uno degli assalitori, era quello di sequestrarlo e torturarlo. Ancora oggi il sequestrato n° 26.001 - pe

Nando Aloisio

QUANDO Nando Aloisio muore è il 12 novembre del 1975. «In Argentina - come ci racconta il figlio Alfredito, docente di psicologia all’Università di Barcellona in Spagna che alla morte del padre aveva 18 anni e militava nella Gioventù del Partito Comunista -, si stava imponendo l’idea, mediante l’azione dei mezzi di comunicazione di massa, che il caos si stava avvicinando, e che mancava una condotta patriottica per far ritornare il paese alla “civilizzazione”. Era questa – aggiunge - un’epoca molto movimentata. Da un lato, i militari che ancora non si erano decisi a prendere il governo (lo avrebbero fatto poi l’anno seguente), si dichiaravano, con l’appoggio del parlamento, in guerra contro i gruppi guerriglieri. Dall’altro, era cresciuta una parte fascista che si incaricava di minacciare e ammazzare persone vicine alla sinistra». Fernando Aloisio, era emigrato in Sudamerica nel 1948. Era nato ad Aiello Calabro (Cs) il 28 aprile 1923. Diplomatosi come perito agrario, aveva ricoperto dal