Passa ai contenuti principali

Post

A Sorrento in mostra l’Erbario essiccato del calabrese Domenico Coscarelli da Lago (Cs)

IL “PICCIOLO Erbario” di Domenico Coscarelli del 1804 è un esemplare unico di manoscritto, che raccoglie e descrive centinaia di specie del regno vegetale, attualmente in esposizione al Museo Correale di Sorrento sino al 31 maggio prossimo. La mostra bibliografica si compone di pannelli e gigantografie dell’Erbario sui quali sono riprodotti - oltre alle erbe essiccate, le virtù curative e i luoghi in cui esse crescono – anche degli acquerelli che rendono l'opera unica nel suo genere, con alcune scene campestri, galanti, e in particolare quelle di caccia o di inseguimenti di animali. Forse non un vero e proprio erbario con pretese scientifiche, ma certamente un importante documento iconografico sulla vita tra il Settecento e l'Ottocento. L’autore, come dichiara egli stesso sul frontespizio dell’opera e come peraltro risulta dai registri comunali, era nato il 29 giugno 1772 a Lago (Cs), “Terra di Calabria Citra”, da Mario (o Carlo) e da Diana Scanga. Coscarelli, che fu Portabandi

All'anima del Toro, una originale mostra di Leofilm

SI CHIAMA “Arles 2006 – All’Anima del Toro” ed è una singolare mostra fotografica dell’artista Leo Antoniello (in arte Leofilm) che racconta, attraverso scatti d’autore, emozionanti e coinvolgenti corride serali in una Arena Romana nel sud della Francia. Una mostra di fotografie dedicate alla corrida di Arles (Provenza) dove i tori non vengono uccisi, ma insieme ai ragazzi-toreri, al pubblico e ai turisti, condividono lo spirito di libertà e gli spazi selvaggi e naturali della Camargue. Leofilm - che è stato l’autore di una mostra di successo sul Buddha tenutasi ad Aiello Calabro nell’estate dello scorso anno - ha scattato le foto nell’Arena sperimentando in prima persona i momenti magici dell’esibizione del toro e della sua corsa sfrenata che in pochi minuti riesce a trasmettere una intensa emozione che è forza e paura insieme. Le fotografie realizzate – esposte dal 28 Marzo al 26 Aprile 2007 nei locali di Palazzo Litta in Corso Magenta a Milano – costituiscono non solo una peculiar

Rodolfo Walsh, il giornalista e scrittore che fu ucciso dalla dittatura argentina

Era il 25 marzo del 1977 quando Rodolfo Walsh, il giornalista che ha rovinato i piani della CIA con lo scoop che rivelò, nell’aprile del ’61, l’imminente attacco americano della Baia dei Porci a Cuba, fu ucciso dalla dittatura argentina. Il giorno prima di cadere vittima di una imboscata di militari, un “grupo de tareas” dell’Esma (La Scuola di Meccanica della Marina militare di Buenos Aires), Walsh aveva firmato e spedito una durissima lettera di condanna del Regime alla stampa (che nessun giornale pubblicò) ed alla Giunta miliare di Videla e Massera, andata al potere proprio il 24 di marzo del ‘76, rovesciando il governo di Isabelita Peròn. Quel giorno del marzo '77, Rodolfo Walsh viene ferito mortalmente nel conflitto a fuoco con i militari ed il suo cadavere fu poi portato all’Esma. L’obiettivo, se non si fosse ribellato (con sé portava una pistola) e non avesse ferito uno degli assalitori, era quello di sequestrarlo e torturarlo. Ancora oggi il sequestrato n° 26.001 - pe