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L'ambiente e Nausicaa

di Carmelina Sicari - Direttrice di Calabria Sconosciuta

Odisseo e Nausicaa - Courtesy of Wikipedia

Jonathan Franzen, il grande scrittore americano, autore di Purity, per celebrare l'ambiente scrive un racconto su un viaggio alla fine del mondo nell'Antartide. La cosa che sorprende è che è tutto popolato di personaggi e i pinguini che ti aspettavi protagonisti, appaiono solo alla fine come di sbieco e fuggevolmente. La prosa avvolgente di Franzen riguarda sempre e comunque personaggi, uomini e donne. Mi viene in mente Nausicaa, una memoria che sembra assolutamente incongrua rispetto all'ambiente, e invece no. Ulisse stanco di infiniti giri nel mare, colpito dalla vendetta di Nettuno che intende vendicare il figlio Ciclope, approda nel territorio dei Feaci. Ed ecco appare Nausicaa. È adolescente e il naufrago che ha visto tutto che è Polutlas, che ha tutto provato, quasi è inebetito dallo stupore. Nausicaa assomiglia ad un germoglio stupendo, a qualcosa di virgineo, intatto, al rigenerarsi della natura e della storia. L'ambiente, quello che noi intendiamo oggi si trova esaltato attraverso la figura umana. Mi viene in mente la stupenda poesia di Umberto Saba all'adolescente che ha la stessa esaltata stupefazione. In Delo, Ulisse ha visto il germoglio di palma che lo ha lasciato inebetito per lo stupore. Saba rifa la stessa scena e proclama un rimpianto profondo. Forse un pescatore di spugne troverà questa perla rara e non ne comprenderà il valore. Ulisse invece comprende. L'elemento fondamentale necessario all'ambiente è la prossimità. L'uomo deve avvertire prossimo ciò che lo circonda e deve sentirsi anche responsabile. Ancora Saba sente il pianto della capra dal volto semita ed è fraterno al suo dolore. È lo spirito virgiliano. Sunt lacrimae rerum. La similitudine nel mondo antico, nella retorica classica ha questo compito. Non è semplicemente un espediente linguistico come tendiamo a credere. E giacché abbiamo citato Saba forse non c'è poesia dove più alta è questa dimensione come A mia moglie dello stesso autore. Lì la donna viene paragonata a tutti i sereni animali voluti da Dio nella creazione. Non a caso è stato invocato come canone interpretativo per questa poesia il francescanesimo. La lode di tutte le creature accomuna l'uomo alla creazione e nello stesso tempo lo distingue. Lo spirito religioso propone non solo la prossimità ma anche un elemento dimenticato. L'uomo è il riassunto della creazione.

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