► 25 aprile - Festa nazionale (tratto da Anpi News n. 160 – 21/28 aprile 2015)
Mancano pochi giorni al 25 aprile, la festa più cara a tutti noi, e particolarmente cara quest’anno, che ricorre il 70° della Liberazione.
Siamo da sempre contrari ad ogni tipo di ritualità; ed è certo che anche in questa occasione cercheremo di alzare il tono, rendendolo più “alto”. Prima di tutto, non dimentichiamoci che in ogni occasione di questo tipo, è doveroso il ricordo di tutti coloro che hanno combattuto per la libertà e ci hanno lasciato, allora o negli anni a seguire. A tutti loro, ed ai loro cari, un affettuoso abbraccio.
In secondo luogo (e non c’è alcuna contraddizione), la memoria ci deve aiutare a ricordare la bellezza del momento della Liberazione: quel giorno e quei giorni in cui ci fu “Liberazione”, fu gioia, entusiasmo indicibile, per la fine della guerra, della dittatura, della infamia, del sopruso. Per ricordarlo, quel momento grandioso e felice, abbiamo organizzato con Radio Popolare, l’ARCI e l’INSMLI, un grande evento per la sera del 24 (“Liberi anche di cantare e ballare”). In tante piazze d’Italia risuoneranno le nostre canzoni, ci sarà il calore e la festa dei nostri balli, daremo – cioè – al 25 aprile della Liberazione quel sapore di allegria e di gioia che anche giorni difficili non possono cancellare. Non dimentichiamo, con questo, i problemi del momento, che sono pesanti e gravi per tutti ma soprattutto per le categorie più deboli ed esposte, a rischio di povertà. Ma cantare e ballare, per una sera, da tante piazze d’Italia ed unirci tutti, a mezzanotte, attorno ad un'unica canzone, ci sembra un segnale di speranza; e come tale confido che sarà percepito.
Ancora: la memoria ci aiuterà a ricordare che cosa è avvenuto nel nostro Paese, per arrivare al magico momento della Liberazione. Non bastano i famosi “venti mesi” bisogna andare anche più indietro nel tempo e ricordare le rivolte spontanee, in tante città, del sud e del nord, la formazione delle prime bande, la nascita della guerra partigiana, la crescita della Resistenza non armata. Ricordiamo, dunque, il valore delle scelte di allora, il desiderio di libertà e di democrazia, la Resistenza –insomma –in qualunque forma sia stata attuata, dagli scioperi del ’43-’44, agli eroici militari di Cefalonia, agli IMI, ai giovani che si sottrassero al richiamo della sedicente Repubblica di Salò, rischiando la morte e divennero partigiani, ai molti volontari nel Corpo italiano di Liberazione e nelle due divisioni (Cremona e Friuli) che combatterono all’interno dell’Armata degli Alleati; e ricordiamo gli operai, i contadini, gli studenti, gli intellettuali, che si unirono insieme nella lotta e nella Resistenza non armata; e le donne, protagoniste fondamentali di questa vicenda straordinaria, troppo a lungo relegate in un ruolo di comprimarie, laddove erano state protagoniste essenziali.
E' questa pagina di storia che ricordiamo, il 25 aprile, contro ogni revisionismo, contro ogni negazionismo e contro le speculazioni ignobili che hanno cercato – invano – di sporcarla.
E rifletteremo su che cosa sia passato, di tutto questo, nella Costituzione ed è ancora vivo nel presente, illuminandoci, per l’oggi e per il domani.
Questo è il 25 aprile e questo è il 70°.
In qualunque luogo si “celebri” questa Festa fondamentale, ci saremo, vecchi partigiani, generazioni intermedie e giovani che si affacciano ora alla vita sociale e politica. E speriamo di essere in tanti, di ritrovarci con fraternità e solidarietà, tutti insieme, a ricordare, riflettere, festeggiare.
Questa è la festa di tutti; ed è bene che ad essa partecipino tutti coloro che si riconoscono nell’antifascismo e nella democrazia. Sarà un giorno di libertà e di pace, ricordando il passato, ma guardando al futuro.
A questo giorno, donne e uomini di buona volontà e di sentimenti democratici non possono mancare, come in Francia si celebra (da parte di tutti) il 14 luglio e negli Stati Uniti il giorno del Ringraziamento.
Spero che nessuno manchi, a questo grande e felice abbraccio collettivo. Stiano a casa se vogliono, i negazionisti e i revisionisti; sarà peggio per loro, perché perderanno un momento importante della nostra vita di cittadine e cittadini amanti della libertà.
Le iniziative #Anpi a #Cosenza
C'è bisogno di Resistenza - 24 aprile, Liceo Fermi, ore 10.30
Il Fiore del Partigiano - 25 aprile, piazza XI settembre ore 16.30
Poesia
Fratello Partigiano, oggi cadesti.
di Franco Pedatella
Il testo è dedicato a Massimo Rendina, il “Comandante Max”, “l’ultimo dei partigiani”, come è stato definito, deceduto l'8 febbraio 2015, all’età di 95 anni.
Fratello partigiano, oggi cadesti,
tu, lottatore dell’Italia nuova,
restitutor del tricolor offeso
a un popolo che pria non mosse cenno
a estranea servitù, che il col gli morse,
il cuor gl’insanguinò, l’occhio coverse,
il piè legògli ai ceppi e in fin le braccia
gli mise a croce, gli oscurò la mente.
Tu fosti tra quei pochi che capîro
e poi divenner molti e come d’acqua
gocce si fecer fiume, che travolge
barriere innaturali, rompe chiuse
e scende al mar u’ d’acqua il flutto è franco
di vorticar tra scogli e continenti.
Vedi anche:
Liberazione #25aprile1945 La #Resistenza che parlava #Aiellese;C'è bisogno di Resistenza - 24 aprile, Liceo Fermi, ore 10.30
Il Fiore del Partigiano - 25 aprile, piazza XI settembre ore 16.30
Poesia
Fratello Partigiano, oggi cadesti.
di Franco Pedatella
Il testo è dedicato a Massimo Rendina, il “Comandante Max”, “l’ultimo dei partigiani”, come è stato definito, deceduto l'8 febbraio 2015, all’età di 95 anni.
Fratello partigiano, oggi cadesti,
tu, lottatore dell’Italia nuova,
restitutor del tricolor offeso
a un popolo che pria non mosse cenno
a estranea servitù, che il col gli morse,
il cuor gl’insanguinò, l’occhio coverse,
il piè legògli ai ceppi e in fin le braccia
gli mise a croce, gli oscurò la mente.
Tu fosti tra quei pochi che capîro
e poi divenner molti e come d’acqua
gocce si fecer fiume, che travolge
barriere innaturali, rompe chiuse
e scende al mar u’ d’acqua il flutto è franco
di vorticar tra scogli e continenti.
Vedi anche:
Luigi Gandolfo, il partigiano "Garibaldi", dall'Appennino ligure alla Calabria
Rassegna stampa
AGGIORNAMENTO - DA ANPINEWS n. 161 – 28 aprile/5 maggio 2015
NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA:
► Breve cronaca di un 25 aprile straordinario
Parliamo ancora di 25 aprile, intendendo per tale un “periodo”, che ha avuto al suo centro –
appunto – la Festa del 25 aprile. E’ necessaria, una pur breve cronaca, anche per rendere
conto di un “quadro” che non sempre è emerso, a tutti, con chiarezza, dalla stampa, spesso
tutt’altro che esauriente.
Era l’anno del 70° e tale si è dimostrato.
Centinaia e centinaia di iniziative, in tutta Italia; solo quelle dell’ANPI sono state almeno il
doppio di quelle consuete, per questa Festa; e si sono svolte ovunque, anche in luoghi in cui
non erano mai state fatte. Buon segno di vitalità e impegno!
Poi, ci sono state le iniziative politico-istituzionali; ed anche queste sono state tante. Vale la
pena di riassumerle:
L’Assemblea del Parlamento a Camere riunite, il 16 aprile, alla presenza del Presidente della
Repubblica e di molti partigiani, col fazzoletto dell’ANPI e di altre Associazioni partigiane, al
collo; discorsi di Boldrini, Grasso, Rodano, Montagano, Ponzani, Smuraglia. Infine, grandioso
incontro tra partigiani, parlamentari, Presidenti delle Camere e Presidente Mattarella;
calorosissimo e culminato in un corale “ Bella Ciao”, che a Montecitorio non si sente spesso.
Bellissima la frase della Presidente Boldrini, rivolta a i partigiani: “qui non siete ospiti, siete a
casa vostra”.
Consegna di targhe e medaglie, al Ministero della Difesa, il 22 aprile, ad Associazioni
partigiane e combattenti e ad un nutrito gruppo di partigiane e partigiani. Saluti delle
Associazioni e discorso del Ministro della Difesa, Pinotti. I partigiani presenti ( che in qualche
modo rappresentavano anche gli assenti e i caduti) sono stati molto soddisfatti e sono tornati
alle loro case dopo una mattina di gioia.
3
Il 24, al Quirinale; premiazione del Concorso per le scuole, bandito da ANPI e MIUR, sul tema
“Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva”. Scuole selezionate: 103, di ogni ordine e grado e
di ogni parte d’Italia; sette classi vincitrici e una menzione speciale.
Alla presenza del Presidente della Repubblica, del Ministro dell’istruzione e del Presidente
nazionale dell’ANPI, sono stati premiati i vincitori, in un’atmosfera molto calda, ravvivata
ulteriormente da un coro di bambini (molto apprezzato) ed esplicitata dagli interventi del
Ministro Giannini, del Presidente Smuraglia ed infine del Presidente Mattarella. Un altro
momento di commozione e di riflessione, di straordinaria importanza. Per noi, soprattutto,
l’albero del “Protocollo d’intesa”, comincia a mostrare i suoi frutti (moltissimi sono già in atto
in tutto il Paese).
Lo stesso 24 aprile, al Quirinale, incontro del Presidente della Repubblica con le Associazioni
partigiane e combattentistiche. Discorsi del Presidente della Repubblica e del Ministro della
Difesa e saluto del Presidente della Confederazione delle Associazioni.
Venerdì 24 sera; canzoni e balli promossi ed organizzati da RadioPopolare, ANPI, ARCI e
INSMLI (“Liberi anche di cantare e ballare”).
Un’iniziativa inusuale, pienamente riuscita.
Vi è stato un crescendo di adesioni, da tutta Italia ed un insieme di sale e piazze gremite, in
cui si cantava e ballava, con spirito di amicizia, di solidarietà, di fratellanza. Per celebrare il
25 aprile, che è la Festa della Liberazione, ci voleva anche questo momento di unione tra
tanti luoghi d’Italia, ben sapendo che c’è tanto da ricordare, ma c’è anche da vivere e andare
avanti. La Liberazione fu una festa in tutti i luoghi in cui avvenne; che fossero i partigiani o le
truppe alleate ad entrare nei paesi o nelle città, non faceva differenza, era dovunque un
grande momento di gioia, per la libertà, per la fine della barbarie e della guerra. Ed è a quel
momento che si è voluto tornare, a settant’anni di distanza ed anche questo è pienamente
riuscito (quando possibile, tireremo le somme e daremo – come si dice – anche i numeri).
Ancora il 24, a Milano, è stata inaugurata la “Casa della Memoria”, che ospiterà l’ANPI,
l’ANED, l’Associazione familiari delle vittime di Piazza Fontana, l’Associazione delle vittime del
terrorismo, e l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione.
Un’inaugurazione importante, a Milano, proprio in prossimità del 25 aprile, di un’iniziativa che
viene da anni lontani, ha richiesto lunghe trattative con la Giunta precedente a quella attuale
(Pisapia) e poi, in quest’ultima ha trovato l’appoggio e la spinta decisiva per la realizzazione.
Si tratta, ovviamente, non di un mausoleo o di un sacrario, ma di un edificio destinato alla
“memoria attiva”, ad essere frequentato dai cittadini, a diventare un centro di ricordo, di
storia e di democrazia; dunque, un centro di lavoro e di studio, importante per Milano, ma
anche per tutto il Paese, date le caratteristiche di Milano più volte definita come “la capitale
della Resistenza” (e della Liberazione).
Il 25, al Piccolo Teatro di Milano, grande manifestazione con la presenza del Presidente delle
Repubblica, che ha pronunciato un apprezzatissimo discorso sul 25 aprile. Molti bambini,
mescolati con le Autorità e il pubblico, un coro di bambini per l’Inno di Mameli, un altro coro
di ragazze e ragazzi per il gran finale, con l’Inno alla Gioia della Nona sinfonia di Beethoven.
Hanno preceduto il discorso del Presidente, gli interventi del Sindaco di Milano, dello storico
Villari e del Presidente nazionale dell’ANPI. Quando quest’ultimo è stato chiamato a parlare, è
partito dalla sala, il canto di “Bella Ciao”, davvero emozionante, al quale si sono uniti tutti,
dopo la spiegazione di Smuraglia, indirizzata al Presidente, che non si trattava di una cosa
preordinata, ma spontanea che andava dedicata soprattutto a lui, al Presidente Mattarella.
Un’atmosfera davvero entusiasmante.
Lo stesso 25, nel pomeriggio, a Milano, la manifestazione nazionale, in Piazza
Duomo.Nonostante la minaccia di pioggia (che però, in sostanza, non c’è stata, solo qualche
4
goccia, sopportata benissimo da tutti), c’era un pubblico immenso (difficile da calcolare, data
l’estensione del corteo e la grandezza della piazza, ma si è parlato di 150-200mila
partecipanti), un pubblico composito, con tanti stendardi, gonfaloni, bandiere di Associazioni,
medaglioni e tanti striscioni per sottolineare la presenza di delegazioni, venute davvero da
tutta Italia (abbiamo notato: Sicilia, Sardegna, Marche, Calabria, Val Sesia, Campania e
tantissime altre, che non posso indicare nominalmente tutte; ma che rappresentavano tutta
l’Italia). In un clima molto festoso, introdotto da letture splendidamente eseguite da Lella
Costa, ci sono stati i discorsi (Pisapia, Camusso, Barrichello, Smuraglia), tutti molto applauditi
in un grande clima di solidarietà, fratellanza, impegno e partecipazione.
Alla fine, dopo un seguito in Piazza della Loggia, dove è stato reso omaggio ai Caduti per la
libertà, con interventi dei Presidenti delle Associazioni partigiane e combattentistiche, ancora
abbracci, saluti, scambi di idee, in piazza Duomo; e quando cominciava ad imbrunire, alle
18,30, è arrivata la coda del corteo, dimostrando che esso era veramente grandioso.
Il giorno dopo, sulla stampa, abbiamo letto di un modesto scontro, ormai – purtroppo - quasi
consueto, tra sostenitori della libertà per la Palestina, Brigata ebraica e Comunità ebraica.
Deplorevole e spiacevole, perché avevamo chiarito – con estrema precisione – che non c’era
motivo alcuno per contrastare la presenza della Brigata ebraica (che è stata combattente per
la libertà) e che non era quella l’occasione per scambiarsi “opinioni” tra filo palestinesi e filo
israeliani.
Tuttavia, si è trattato di ben poca cosa, a fronte dell’immenso corteo, della grande solidarietà
e calore fra tutti i partecipanti. Chi instaura discussioni e contrasti, in queste occasioni,
dovrebbe capire, ormai, che rende solo un servizio a chi ci specula sopra, oscurando la
grandiosità della manifestazione, assolutamente pacifica e partecipata.
Una grande giornata, insomma, a Milano, degna di un 25 aprile straordinario; tanta gente,
tante donne, uomini, ragazze, ragazzi, uniti nel ricordo e nella celebrazione, ma anche nella
aspirazione ad un Paese migliore, ad un futuro sereno e dignitoso per i nostri giovani.
Infine, invio un grande grazie, di cuore, a tutti coloro che hanno partecipato alle
manifestazioni, a coloro che si sono sobbarcati viaggi e sacrifici per poter rappresentare tutta
l’Italia a Milano, a quelli che hanno lavorato per organizzare le iniziative a Milano e in tutta
Italia, a chi si è occupato dell’accoglienza e del servizio d’ordine, a chi ha seguito, con
impegno e passione, tutto l’enorme lavoro di questi mesi, per preparare un 70° imponente, a
partire dalla sezione più piccola e remota, fino al vertice nazionale, veramente inadeguato
numericamente per affrontare impegni del genere e in cui ognuno si è prodigato fino allo
spasimo. Se il 70° è stato festeggiato e celebrato più che degnamente, è merito di tutti; ed è
in questo tutti che sta la nostra grande forza.
► Durerà?
Quest’anno, dunque, abbiamo celebrato un 25 aprile straordinario, con una partecipazione
anche delle Istituzioni veramente significativa e con un impegno anche di diversi mezzi di
comunicazioni, quantomeno inusitato.
Durerà, o si esaurirà tutto in una giornata (o in pochi giorni)?
E’ l’interrogativo che si ponevano molti e che francamente ci poniamo tutti, perché il Paese è
quello che è, e se è giusto prendere atto dei sussulti positivi, è doveroso anche impegnarsi
perché essi diventino continuativi. L’antifascismo, il resistenzialismo di un giorno non
5
bastano: sta a noi consolidarli e fare in modo che si trasformino in azione quotidiana, che
sulla “cronaca” prevalga la storia, che le parole del Presidente della Repubblica, pronunciate
in più occasioni e particolarmente al Piccolo Teatro di Milano, rappresentino una guida, un
segnale, un’indicazione precisa per tutti gli organi dello Stato e, spero, anche per tutti gli
strumenti di comunicazione e informazione.
Nel ricordo della Resistenza e nelle riflessioni sui valori che essa ha espresso, bisogna andare
avanti e costruire tutti insieme - rafforzando anche la partecipazione – un Paese nel quale i
princìpi e i valori della Costituzione, nata dalla Resistenza, divengano il faro che guida le
azioni, i comportamenti e le scelte dei singoli, della collettività e delle istituzioni; ed in cui la
Costituzione venga finalmente attuata, garantendo lavoro, libertà, uguaglianza, dignità a tutti
i cittadini ed a tutte le cittadine (compresi quelli che cittadini diventeranno).
L’ANPI nazionale comincerà da subito (magari dopo una breve pausa, perché questo mese è
stato veramente impegnativo per tutti e per me ha comportato, oltre le presenze settimanali
a Roma, manifestazioni ad Alfonsine, Genova, Nuoro, Sassari, Imperia e, naturalmente, a
Milano) a studiare le iniziative più idonee per conservare e rinforzare tutto ciò che è emerso
in questi giorni, di nuovo e di positivo, affinché esso si traduca in concreti comportamenti
delle istituzioni e si trasfonda anche nella realtà quotidiana e, oserei dire, nel comune
sentire.
Rassegna stampa
AGGIORNAMENTO - DA ANPINEWS n. 161 – 28 aprile/5 maggio 2015
NOTAZIONI DEL PRESIDENTE NAZIONALE ANPI CARLO SMURAGLIA:
► Breve cronaca di un 25 aprile straordinario
Parliamo ancora di 25 aprile, intendendo per tale un “periodo”, che ha avuto al suo centro –
appunto – la Festa del 25 aprile. E’ necessaria, una pur breve cronaca, anche per rendere
conto di un “quadro” che non sempre è emerso, a tutti, con chiarezza, dalla stampa, spesso
tutt’altro che esauriente.
Era l’anno del 70° e tale si è dimostrato.
Centinaia e centinaia di iniziative, in tutta Italia; solo quelle dell’ANPI sono state almeno il
doppio di quelle consuete, per questa Festa; e si sono svolte ovunque, anche in luoghi in cui
non erano mai state fatte. Buon segno di vitalità e impegno!
Poi, ci sono state le iniziative politico-istituzionali; ed anche queste sono state tante. Vale la
pena di riassumerle:
L’Assemblea del Parlamento a Camere riunite, il 16 aprile, alla presenza del Presidente della
Repubblica e di molti partigiani, col fazzoletto dell’ANPI e di altre Associazioni partigiane, al
collo; discorsi di Boldrini, Grasso, Rodano, Montagano, Ponzani, Smuraglia. Infine, grandioso
incontro tra partigiani, parlamentari, Presidenti delle Camere e Presidente Mattarella;
calorosissimo e culminato in un corale “ Bella Ciao”, che a Montecitorio non si sente spesso.
Bellissima la frase della Presidente Boldrini, rivolta a i partigiani: “qui non siete ospiti, siete a
casa vostra”.
Consegna di targhe e medaglie, al Ministero della Difesa, il 22 aprile, ad Associazioni
partigiane e combattenti e ad un nutrito gruppo di partigiane e partigiani. Saluti delle
Associazioni e discorso del Ministro della Difesa, Pinotti. I partigiani presenti ( che in qualche
modo rappresentavano anche gli assenti e i caduti) sono stati molto soddisfatti e sono tornati
alle loro case dopo una mattina di gioia.
3
Il 24, al Quirinale; premiazione del Concorso per le scuole, bandito da ANPI e MIUR, sul tema
“Dalla Resistenza alla cittadinanza attiva”. Scuole selezionate: 103, di ogni ordine e grado e
di ogni parte d’Italia; sette classi vincitrici e una menzione speciale.
Alla presenza del Presidente della Repubblica, del Ministro dell’istruzione e del Presidente
nazionale dell’ANPI, sono stati premiati i vincitori, in un’atmosfera molto calda, ravvivata
ulteriormente da un coro di bambini (molto apprezzato) ed esplicitata dagli interventi del
Ministro Giannini, del Presidente Smuraglia ed infine del Presidente Mattarella. Un altro
momento di commozione e di riflessione, di straordinaria importanza. Per noi, soprattutto,
l’albero del “Protocollo d’intesa”, comincia a mostrare i suoi frutti (moltissimi sono già in atto
in tutto il Paese).
Lo stesso 24 aprile, al Quirinale, incontro del Presidente della Repubblica con le Associazioni
partigiane e combattentistiche. Discorsi del Presidente della Repubblica e del Ministro della
Difesa e saluto del Presidente della Confederazione delle Associazioni.
Venerdì 24 sera; canzoni e balli promossi ed organizzati da RadioPopolare, ANPI, ARCI e
INSMLI (“Liberi anche di cantare e ballare”).
Un’iniziativa inusuale, pienamente riuscita.
Vi è stato un crescendo di adesioni, da tutta Italia ed un insieme di sale e piazze gremite, in
cui si cantava e ballava, con spirito di amicizia, di solidarietà, di fratellanza. Per celebrare il
25 aprile, che è la Festa della Liberazione, ci voleva anche questo momento di unione tra
tanti luoghi d’Italia, ben sapendo che c’è tanto da ricordare, ma c’è anche da vivere e andare
avanti. La Liberazione fu una festa in tutti i luoghi in cui avvenne; che fossero i partigiani o le
truppe alleate ad entrare nei paesi o nelle città, non faceva differenza, era dovunque un
grande momento di gioia, per la libertà, per la fine della barbarie e della guerra. Ed è a quel
momento che si è voluto tornare, a settant’anni di distanza ed anche questo è pienamente
riuscito (quando possibile, tireremo le somme e daremo – come si dice – anche i numeri).
Ancora il 24, a Milano, è stata inaugurata la “Casa della Memoria”, che ospiterà l’ANPI,
l’ANED, l’Associazione familiari delle vittime di Piazza Fontana, l’Associazione delle vittime del
terrorismo, e l’Istituto Nazionale per la Storia del Movimento di Liberazione.
Un’inaugurazione importante, a Milano, proprio in prossimità del 25 aprile, di un’iniziativa che
viene da anni lontani, ha richiesto lunghe trattative con la Giunta precedente a quella attuale
(Pisapia) e poi, in quest’ultima ha trovato l’appoggio e la spinta decisiva per la realizzazione.
Si tratta, ovviamente, non di un mausoleo o di un sacrario, ma di un edificio destinato alla
“memoria attiva”, ad essere frequentato dai cittadini, a diventare un centro di ricordo, di
storia e di democrazia; dunque, un centro di lavoro e di studio, importante per Milano, ma
anche per tutto il Paese, date le caratteristiche di Milano più volte definita come “la capitale
della Resistenza” (e della Liberazione).
Il 25, al Piccolo Teatro di Milano, grande manifestazione con la presenza del Presidente delle
Repubblica, che ha pronunciato un apprezzatissimo discorso sul 25 aprile. Molti bambini,
mescolati con le Autorità e il pubblico, un coro di bambini per l’Inno di Mameli, un altro coro
di ragazze e ragazzi per il gran finale, con l’Inno alla Gioia della Nona sinfonia di Beethoven.
Hanno preceduto il discorso del Presidente, gli interventi del Sindaco di Milano, dello storico
Villari e del Presidente nazionale dell’ANPI. Quando quest’ultimo è stato chiamato a parlare, è
partito dalla sala, il canto di “Bella Ciao”, davvero emozionante, al quale si sono uniti tutti,
dopo la spiegazione di Smuraglia, indirizzata al Presidente, che non si trattava di una cosa
preordinata, ma spontanea che andava dedicata soprattutto a lui, al Presidente Mattarella.
Un’atmosfera davvero entusiasmante.
Lo stesso 25, nel pomeriggio, a Milano, la manifestazione nazionale, in Piazza
Duomo.Nonostante la minaccia di pioggia (che però, in sostanza, non c’è stata, solo qualche
4
goccia, sopportata benissimo da tutti), c’era un pubblico immenso (difficile da calcolare, data
l’estensione del corteo e la grandezza della piazza, ma si è parlato di 150-200mila
partecipanti), un pubblico composito, con tanti stendardi, gonfaloni, bandiere di Associazioni,
medaglioni e tanti striscioni per sottolineare la presenza di delegazioni, venute davvero da
tutta Italia (abbiamo notato: Sicilia, Sardegna, Marche, Calabria, Val Sesia, Campania e
tantissime altre, che non posso indicare nominalmente tutte; ma che rappresentavano tutta
l’Italia). In un clima molto festoso, introdotto da letture splendidamente eseguite da Lella
Costa, ci sono stati i discorsi (Pisapia, Camusso, Barrichello, Smuraglia), tutti molto applauditi
in un grande clima di solidarietà, fratellanza, impegno e partecipazione.
Alla fine, dopo un seguito in Piazza della Loggia, dove è stato reso omaggio ai Caduti per la
libertà, con interventi dei Presidenti delle Associazioni partigiane e combattentistiche, ancora
abbracci, saluti, scambi di idee, in piazza Duomo; e quando cominciava ad imbrunire, alle
18,30, è arrivata la coda del corteo, dimostrando che esso era veramente grandioso.
Il giorno dopo, sulla stampa, abbiamo letto di un modesto scontro, ormai – purtroppo - quasi
consueto, tra sostenitori della libertà per la Palestina, Brigata ebraica e Comunità ebraica.
Deplorevole e spiacevole, perché avevamo chiarito – con estrema precisione – che non c’era
motivo alcuno per contrastare la presenza della Brigata ebraica (che è stata combattente per
la libertà) e che non era quella l’occasione per scambiarsi “opinioni” tra filo palestinesi e filo
israeliani.
Tuttavia, si è trattato di ben poca cosa, a fronte dell’immenso corteo, della grande solidarietà
e calore fra tutti i partecipanti. Chi instaura discussioni e contrasti, in queste occasioni,
dovrebbe capire, ormai, che rende solo un servizio a chi ci specula sopra, oscurando la
grandiosità della manifestazione, assolutamente pacifica e partecipata.
Una grande giornata, insomma, a Milano, degna di un 25 aprile straordinario; tanta gente,
tante donne, uomini, ragazze, ragazzi, uniti nel ricordo e nella celebrazione, ma anche nella
aspirazione ad un Paese migliore, ad un futuro sereno e dignitoso per i nostri giovani.
Infine, invio un grande grazie, di cuore, a tutti coloro che hanno partecipato alle
manifestazioni, a coloro che si sono sobbarcati viaggi e sacrifici per poter rappresentare tutta
l’Italia a Milano, a quelli che hanno lavorato per organizzare le iniziative a Milano e in tutta
Italia, a chi si è occupato dell’accoglienza e del servizio d’ordine, a chi ha seguito, con
impegno e passione, tutto l’enorme lavoro di questi mesi, per preparare un 70° imponente, a
partire dalla sezione più piccola e remota, fino al vertice nazionale, veramente inadeguato
numericamente per affrontare impegni del genere e in cui ognuno si è prodigato fino allo
spasimo. Se il 70° è stato festeggiato e celebrato più che degnamente, è merito di tutti; ed è
in questo tutti che sta la nostra grande forza.
► Durerà?
Quest’anno, dunque, abbiamo celebrato un 25 aprile straordinario, con una partecipazione
anche delle Istituzioni veramente significativa e con un impegno anche di diversi mezzi di
comunicazioni, quantomeno inusitato.
Durerà, o si esaurirà tutto in una giornata (o in pochi giorni)?
E’ l’interrogativo che si ponevano molti e che francamente ci poniamo tutti, perché il Paese è
quello che è, e se è giusto prendere atto dei sussulti positivi, è doveroso anche impegnarsi
perché essi diventino continuativi. L’antifascismo, il resistenzialismo di un giorno non
5
bastano: sta a noi consolidarli e fare in modo che si trasformino in azione quotidiana, che
sulla “cronaca” prevalga la storia, che le parole del Presidente della Repubblica, pronunciate
in più occasioni e particolarmente al Piccolo Teatro di Milano, rappresentino una guida, un
segnale, un’indicazione precisa per tutti gli organi dello Stato e, spero, anche per tutti gli
strumenti di comunicazione e informazione.
Nel ricordo della Resistenza e nelle riflessioni sui valori che essa ha espresso, bisogna andare
avanti e costruire tutti insieme - rafforzando anche la partecipazione – un Paese nel quale i
princìpi e i valori della Costituzione, nata dalla Resistenza, divengano il faro che guida le
azioni, i comportamenti e le scelte dei singoli, della collettività e delle istituzioni; ed in cui la
Costituzione venga finalmente attuata, garantendo lavoro, libertà, uguaglianza, dignità a tutti
i cittadini ed a tutte le cittadine (compresi quelli che cittadini diventeranno).
L’ANPI nazionale comincerà da subito (magari dopo una breve pausa, perché questo mese è
stato veramente impegnativo per tutti e per me ha comportato, oltre le presenze settimanali
a Roma, manifestazioni ad Alfonsine, Genova, Nuoro, Sassari, Imperia e, naturalmente, a
Milano) a studiare le iniziative più idonee per conservare e rinforzare tutto ciò che è emerso
in questi giorni, di nuovo e di positivo, affinché esso si traduca in concreti comportamenti
delle istituzioni e si trasfonda anche nella realtà quotidiana e, oserei dire, nel comune
sentire.
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