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La Forestale dei veleni. In onda su Rainews24 lunedì 28 ottobre, ore 21.30

L'inchiesta di Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale e Andrea Tornago, vincitrice della seconda edizione del Premio MorrionePremio Ilaria Alpi, racconta la storia oscura del nucleo investigativo della Forestale di Brescia e le indagini sulla "navi a perdere" del Capitano Natale De Grazia.
In onda lunedì 28 ottobre, alle 21:30, su Rainews24
"La Forestale dei Veleni" è il titolo dell'inchiesta realizzata da Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale e Andrea Tornago, giornalisti praticanti e studenti presso la Scuola di giornalismo "Walter Tobagi" di Milano. L'inchiesta, vincitrice della seconda edizione del Premio Morrione, nuova sezione del Premio Ilaria Alpi, ricostruisce in 25 minuti le indagini sulle "navi a perdere". Racconta la storia degli investigatori e dei cronisti che hanno seguito le tracce dei veleni dalla Lombardia alla Calabria, negli anni Ottanta e Novanta.
Lunedì 28 ottobre Rainews24 trasmetterà lo speciale dedicato al Premio Roberto Morrione.

Lo speciale sarà condotto da Manuela Bonchino e avrà come ospiti in studio: Mara Filippi, moglie di Roberto Morrione, Giovanni Celsi, tra gli ideatori e organizzatori del premio, Flaviano Masella, tutor del Premio, che presenterà insieme agli autori Andrea Tornago, Silvia Sciorilli Borrelli, Davide Gangale l'inchiesta vincitrice del 2013, "La Forestale dei Veleni", che andrà in onda a seguire.
Per almeno dieci anni il nucleo della Forestale di Brescia, comandato dal colonnello Rino Martini, ha monitorato i traffici di rifiuti tossici e radioattivi che hanno coinvolto l'Italia e molti altri Paesi europei. Il capo di quel pool di investigatori, il colonnello Rino Martini, ha accettato per la prima volta di raccontare di fronte a una telecamera la sua verità. Assieme a lui lo hanno fatto anche i suoi più stretti collaboratori, gli ispettori Gianni De Podestà e Claudio Tassi e l'agente William Stival. Testimonianze e documenti inediti raccontano una verità scomoda, fatta di condizionamenti, pedinamenti e misteri.
Nella squadra del colonnello Martini, nella primavera del 1995, entra il giovane Capitano di Corvetta Natale De Grazia, in servizio a Reggio Calabria. Nel giro di qualche mese De Grazia riesce a identificare la nave affondata a largo di Capo Spartivento, di cui una fonte della Forestale di Brescia aveva parlato pochi mesi prima: è la Rigel. Poche ore prima di morire, parlando al telefono con il procuratore di Matera Nicola Maria Pace, De Grazia gli fa una promessa: "Al mio ritorno, la porterò con una nave sul punto esatto in cui è affondata la Rigel". Ma De Grazia non ritorna: muore sulla Salerno-Reggio Calabria, il 13 dicembre del 1995. Dove stava andando? Chi c'era con lui? E perché, subito dopo la sua morte, la Forestale dei Veleni è stata smantellata? Queste le domande a cui l'inchiesta tenta di rispondere.
L'inchiesta è stata realizzata tra febbraio e giugno 2013, mentre la Commissione parlamentare sulle attività illecite connesse al ciclo dei rifiuti, presieduta dall'onorevole Gaetano Pecorella, terminava i suoi lavori. A diciotto anni di distanza dalla morte di De Grazia, la Commissione è giunta a una conclusione sconvolgente. L'ufficiale non morì di morte naturale, come per anni perizie e autopsie hanno sostenuto. La sua morte fu dovuta a una non meglio identificata "causa tossica". In altri termini, secondo la Commissione, Natale De Grazia è stato avvelenato.All'ufficiale di Marina, però, non è mai stato riconosciuto lo status di vittima del dovere. Un caso scottante, che nessuno sembra intenzionato a riaprire, nonostante l'impegno di organizzazioni come Legambiente, in prima linea fin dal 1994 per chiedere verità e giustizia e nuove ricerche del relitto della Rigel.

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