di
Gaetanina Sicari Ruffo
Questo
il titolo d'un film, made in Calabria, del regista Fabio Mollo (nella foto), un giovane
reggino che ha realizzato, già due anni
fa, il cortometraggio dal titolo omonimo, premiato con il Production Award al
Festival di Torino del 2010, entrato successivamente nella selezione ufficiale
del Festival di Cannes del 2011 e scelto
come uno dei quindici progetti di
filmografia internazionale. Non è tutto pacifico tuttavia. Si tratta di una
vera e propria sfida per la sua realizzazione, data anche la giovane età del
proponente: ci sono segnali di approvazione più volte confermati, ma occorrerà
pazienza e soprattutto un consistente aiuto perché il film si realizzi. Sarà
una co-produzione Italia-Francia, ma si sta cercando un terzo coproduttore, tedesco
o austriaco, perché il tema è relativo all'episodio di Duisburg ed alle sue
conseguenze.
Sarà
ambientato infatti in un piccolo paese
della costa reggina sullo Stretto di Messina e riguarderà il tema dell'omertà.
Ha
per protagonisti un venditore di pesce, Cristiano e la figlia Grazia che impara
a sue spese quanto sia difficile vivere di stenti e di paura con un fratello, Pietro, emigrato in Germania che
non vede mai. Nella ricerca di lui scoprirà un'altra identità e capirà meglio
se stessa e la sua famiglia. C'è anche la figura della nonna che l'aiuterà a
maturare il forte convincimento che è necessario reagire e rompere il muro
d'omertà che la circonda e nutrire speranza, contando su rinnovate energie, perché
all'inerzia si può sfuggire con l'impegno e la necessaria determinazione.
Il
regista è convinto che il film aiuterà a far riflettere le giovani generazioni
su una storia di odio e di violenza che
genera sentimenti contrastanti e
desiderio di fuga.
I
casting si sono svolti, a Reggio
Calabria, al Teatro Comunale, per cercare le figure dei protagonisti, già da
luglio. Erano ancora aperti sabato
scorso, 20 ottobre. Fabio Mollo, a cui auguriamo successo, per la bravura ed il
coraggio dimostrati, sembra molto determinato a girare questo autunno e a
realizzare il film al più presto, incoraggiato da tanti estimatori ed amici.
Se
così è, qualcosa si muove anche nell'arte cinematografica meridionale per
inviare un messaggio di speranza ai
giovani, affinché abbiano a prendersi la loro responsabilità ed agire per il
bene della collettività tutta, contribuendo a sanare le ferite del passato.
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