Da Walter Cricrì riceviamo e pubblichiamo
Al Parco Archeologico dei Tauriani di Palmi,
concluso il progetto dedicato a Donna Canfora. Sei Artisti svelano le opere.
Iniziativa, ideata e curata dall’artista calabrese Maurizio Carnevali, unica
nel suo genere.
Il Mito di Donna Canfora aleggia ancora tra i resti dell’antica Tauriana e a
rendere omaggio a questa donna, vittima della sua stessa bellezza, sei
scultori, arrivati da diversi angoli dell’Europa, per un’iniziativa unica nel
suo genere. Il primo Simposio di Scultura, nel Parco Archeologico dei Tauriani
di Palmi. Il cordinatore del progetto, Maurizio Carnevali ci dice: «Siamo stati
coinvolti e avvolti dall’ospitalità di questa Gente, che è stata davvero
straordinaria; è stato forse questo il segno più evidente, e credo che sia la
traccia più profonda che ci porteremo con noi. La grande ospitalità che i nuovi
Tauriani hanno saputo darci e che, in qualche modo noi, forse, abbiamo trasferito
nelle nostre opere».
Artisti provenienti dalla Germania, Belgio, Lussemburgo, ecc. hanno svelato le
loro opere, una ad una. Lo spettacolo alla fine è stato una vera esaltazione
del mito; la luce del mare che si rifrange sul marmo bianco delle statue, diventa
un’estensione naturale dell’arte, dalla bellezza della natura fino all’ingegno,
all’estro dell’uomo. Una luce di un azzurro cangiante, a volte turchese, verde
smeraldo, come le vesti di broccato, forse, indossate da Donna Canfora quando
si lasciò scivolare nelle acque cristalline per sfuggire alla violenza e alla
tirannia. La leggenda racconta che, quando l’eco delle onde raggiunge la
campagna, quel suono è la voce di Donna Canfora che saluta la sua gente. Mentre
la sua immagine, immortalata nelle opere dei sei artisti, in questo nuovo
tempio del mito, ricorda ed esalta la sua straordinaria e leggendaria bellezza.
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