Si terrà per due giorni, 28 e 29 novembre
all'Accademia dei Lincei di Roma, il ricordo di G. Pugliese Carratelli (Napoli
1911-Roma 2010) grande studioso dell'antichità classica, nato a Napoli da
genitori calabresi. Versatile in numerose discipline, filologo, storico, filosofo,
membro di prestigiose accademie (Lincei, Atene, Pontaniana, Colombaria), docente
nelle Università di Pisa, di Firenze e di Roma, direttore di riviste, tra cui
la ben nota “La parola del Passato”, considerata da molti un contributo
validissimo, a livello internazionale per il ritorno alla civiltà dopo la
barbarie bellica, ebbe sempre una vigile attenzione per la cultura del Mezzogiorno
e si affiancò a U. Zanotti Bianco, fondatore dell'A.N.I.M.I, per interpretare i
reperti archeologici ed epigrafici di questo territorio. Fu amico di B. Croce e
direttore dell'Istituto di Studi Filosofici di Napoli, voluto nell'immediato
dopoguerra, in linea con l'illuminismo meridionale settecentesco, ancora oggi
in auge anche per merito dell'avv. Gennaro Marotta che ne è stato l'illustre
continuatore.
A lui si devono inoltre iniziative
culturali di profondo respiro che si possono considerare autentiche pietre
miliari nell'ambito della conoscenza dell'antichità: dal suo importante
contributo per la scoperta del Lineare B, nel 1952, effettuata dall'inglese
A. Ventris, che formulò l'ipotesi d'un dialetto affine a quello ionico omerico,
preesistente, usato nelle tavolette di Cnosso a Creta dal XV al XIII sec. a.
C., al poderoso volume Magna Graecia del 1983, un repertorio d'itinerari
esplorativi a più voci sul mondo religioso, politico, civile, storico dell'area
mediterranea che hanno lasciato una significativa traccia fino ad oggi. La sua
distinta e raffinata cultura lo portava a confrontare il mondo occidentale con
quello orientale per scoprire le affinità e le derivazioni più impensate
nell'ansia d'una vasta raffigurazione della storia universale. Si occupò di
civiltà orientali, buddismo antico, tradizione indiana, platonica e pitagorica.
La morte lo ha colto in età avanzata, mentre stava lavorando all'edizione della
traduzione latina d'un testo quattrocentesco Teologia Platonica di
Proclo, a significare la sua inestinguibile ricerca di verità.
Cfr. mio art. su “Rogerius” a.XIIIn.1, p.89-91:
L'idea dell'immortalità dell'anima nelle laminette auree della Magna Grecia.
Omaggio al prof. G. Pugliese Carratelli da poco scomparso.
Cfr. altro art. su “Calabria Sconosciuta”,
n. 128 dic. 2010, p.39-40, G. Pugliese Carratelli e gli studi sulla Magna
Grecia
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